Architettura organica, bionica, parametrica e generativa: cosa sono e come si distinguono

Marcigaglia, costruzioni firmate

L’architettura è una disciplina che si occupa della progettazione e della realizzazione di spazi costruiti, sia interni che esterni, in relazione alle esigenze umane, al contesto ambientale e alle possibilità tecniche.

Nel corso della storia, l’architettura ha conosciuto diverse correnti e tendenze, che hanno espresso visioni diverse del rapporto tra l’uomo e la natura, tra la forma e la funzione, tra l’arte e la scienza.

In questo articolo, cercheremo di illustrare quattro di queste tendenze: l’architettura organica, l’architettura bionica, l’architettura generativa e l’architettura parametrica.

L’architettura organica, l’architettura bionica, l’architettura generativa e l’architettura parametrica condividono un approccio progettuale che pone al centro l’interazione tra la costruzione architettonica e l’ambiente naturale o costruito circostante. Questi stili architettonici si concentrano sull’adattamento e l’integrazione delle strutture nell’ambiente, utilizzando principi e tecniche che imitano o si ispirano alla natura. Questi stili condividono un’attenzione verso l’integrazione e l’interazione con l’ambiente, l’uso di tecnologie avanzate e un approccio progettuale che valorizza la sostenibilità e l’innovazione.

Vedremo cosa sono, quali sono le loro caratteristiche principali e quali sono alcuni esempi significativi.

Architettura organica

L’architettura organica è una corrente dell’architettura moderna che si propone di creare un’armonia tra l’uomo e la natura, integrando gli elementi artificiali e naturali in un unico organismo spaziale. L’architettura organica si contrappone al funzionalismo ortodosso e alla standardizzazione, valorizzando la specificità del sito, del contesto e dell’utente. Tra i principali esponenti di questa corrente ci sono Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto, ma anche altri architetti che hanno seguito o reinterpretato i loro principi.
Tra i progetti più rappresentativi dell’architettura organica ci sono le prairie houses di Wright, che sembrano plasmare la struttura della costruzione armonizzandola con l’uomo e l’ambiente esterno; il Johnson Wax Administration Building di Wright a Racine (1937), dove una colonna centrale sorregge una cupola trasparente che illumina lo spazio interno; la Kaufmann House di Wright a Bear Run (1935), dove la relazione con il paesaggio diventa anche compenetrazione fisica tra l’edificio e la cascata su cui sorge; il Guggenheim Museum di Wright a New York (1959), dove una rampa elicoidale conduce il visitatore in un percorso fluido e continuo; la Villa Mairea di Aalto a Noormarkku (1939), dove il legno domina sia nella struttura che negli arredi, creando un dialogo tra tradizione e modernità; la Chiesa di San Giovanni di Aalto a Pori (1956), dove una copertura ondulata in rame ricorda le forme delle colline circostanti; la Biblioteca di Viipuri di Aalto (1935), dove una cupola in vetro e legno diffonde una luce soffusa e calda nello spazio di lettura; il Padiglione Finlandese di Aalto all’Esposizione Universale di New York (1939), dove una struttura in legno curvato crea un effetto di movimento e dinamismo.

Architettura bionica

L’architettura bionica è una forma evoluta di architettura organica, che si ispira alle forme e alle funzioni degli organismi viventi per creare strutture efficienti e adattive. L’architettura bionica si basa sui principi della biologia e della bioedilizia per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni, sfruttando le risorse naturali come il sole, il vento, l’acqua e le piante. L’architettura bionica usa anche le nuove tecnologie digitali per generare forme complesse e ottimizzate.
Tra gli esempi più noti di architettura bionica ci sono il Pavilion of Innovation 2015 di IAAC a Barcellona (2015), dove una membrana tessile reagisce alla temperatura e all’umidità ambientale modificando la sua forma e la sua trasparenza; il Watercube di PTW Architects a Pechino (2008), dove una facciata in ETFE riproduce la struttura delle bolle d’acqua e crea un effetto di iridescenza; il British Pavilion di Thomas Heatherwick a Shanghai (2010), dove una struttura in acciaio ospita migliaia di semi di piante provenienti dal Regno Unito; il Biomuseo di Frank Gehry a Panama City (2014), dove una serie di volumi colorati richiamano le forme e i colori della biodiversità locale.

Architettura parametrica

L’architettura parametrica è una forma di progettazione basata sull’uso di parametri variabili, che definiscono le caratteristiche geometriche, funzionali e strutturali degli edifici. L’architettura parametrica si avvale di software e modelli matematici per gestire la complessità dei dati e generare soluzioni ottimali. L’architettura parametrica permette di creare forme innovative e originali, che si adattano al contesto e alle esigenze specifiche. L’architettura parametrica si ispira anche alla natura e alla sua logica, ma non necessariamente ne riproduce le forme.
Tra i progetti più significativi di architettura parametrica ci sono il Centre Pompidou-Metz di Shigeru Ban a Metz (2010), dove una copertura in legno lamellare segue una traiettoria curva basata sulla geometria iperbolica; il Milan Expo 2015 Pavilion di Nemesi & Partners a Milano (2015), dove una facciata in cemento bianco riproduce la forma dei rami degli alberi; il V&A Dundee di Kengo Kuma a Dundee (2018), dove due volumi in cemento armato ricordano le scogliere scozzesi; il The Shed di Diller Scofidio + Renfro a New York (2019), dove una struttura telescopica in acciaio e ETFE si espande o si contrae a seconda delle necessità.

Architettura generativa

L’architettura generativa è una forma evoluta di progettazione parametrica, che usa algoritmi e software per generare forme e spazi costruiti che rispondono ai principi più aggiornati della natura, rendendoli manifesti attraverso l’utilizzo della costruzione in calcestruzzo. L’architettura generativa si basa sull’idea che la forma non sia determinata a priori dall’architetto, ma sia il risultato di un processo dinamico e interattivo, che tiene conto di vari fattori come le condizioni ambientali, le esigenze funzionali, le prestazioni strutturali, le possibilità tecniche e le preferenze estetiche. L’architettura generativa si avvale anche delle nuove tecniche di fabbricazione digitale, come la stampa 3D, per realizzare forme complesse e personalizzate.
Tra i progetti più emblematici di architettura generativa ci sono il Phare Tower di Morphosis a Parigi (2006), dove una torre avvolta da una pelle metallica si adatta al clima e alla luce variabile; il Beijing National Stadium di Herzog & de Meuron a Pechino (2008), dove una struttura reticolare in acciaio crea un effetto di nido d’uccello; il Heydar Aliyev Center di Zaha Hadid a Baku (2012), dove una superficie continua in cemento armato crea un’onda fluida e organica; il Louvre Abu Dhabi di Jean Nouvel a Abu Dhabi (2017), dove una cupola in acciaio perforato crea un effetto di pioggia di luce.

Conclusioni

L’architettura organica, l’architettura bionica, l’architettura generativa e l’architettura parametrica sono quattro tendenze dell’architettura contemporanea, che mostrano come gli architetti siano sempre alla ricerca di nuove soluzioni architettoniche, che siano in grado di integrare la natura, la tecnologia e l’umanità.

Queste tendenze mostrano come l’architettura sia una disciplina viva e dinamica, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro. L’architettura organica, l’architettura bionica, l’architettura generativa e l’architettura parametrica sono espressioni di una creatività che non si limita a riprodurre le forme esistenti, ma le trasforma e le reinventa in modo originale e innovativo.

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